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Ud'Anet - Fondo di garanzia

Ud’Anet, dalla didattica digitale all’Intelligenza Artificiale

Dalla didattica digitale all’intelligenza artificiale passando per i giochi a contenuto didattico (serious game) e la realtà aumentata, il tragitto non è stato breve, ma è stato percorso con successo da Ud’Anet, piccola impresa nata nel 2005 su impulso dell’Università d’Annunzio e dei suoi soci fondatori Maurizio Preziuso e Christian Sciarretta per affrontare le sfide imposte dall’evoluzione delle Tecnologie per l’Informazione e la Comunicazione nel settore dei servizi agli studenti, al personale tecnico amministrativo e al management. In linea con gli scopi istituzionali, lo spin-off tecnologico dell’università di Chieti-Pescara ha concentrato il proprio impegno sul tema dell’uso didattico delle tecnologie multimediali e dell’innovazione nei processi di insegnamento ed apprendimento, supportando università, centri di ricerca e agenzie formative nella gestione di azioni e programmi basati sull’e-learning.

Ma negli oltre quindici anni di storia aziendale, grazie soprattutto l’impegno della divisione ricerca e sviluppo, Ud’Anet ha ampliato il suo raggio di azione. Nel 2009 è stato avviato un laboratorio di ricerca per la sperimentazione di ambienti virtuali, finalizzati alla formazione all’addestramento in ambito medico, con l’utilizzo di modelli 3D di realtà virtuale e dispositivi aptici. Il punto di arrivo di questo percorso è rappresentato da Ud’Anet Lab, un’unità di ricerca interna dedicata principalmente alla ricerca applicata, allo sviluppo e al trasferimento tecnologico soprattutto nel campo dell’intelligenza artificiale e dei dispositivi basati su questo tipo di tecnologia. Il know-how acquisito ha permesso l’avvio di progetti di ricerca precompetitiva sull’utilizzo di sistemi di Realtà Aumentata, inizialmente nei settori della logistica e dell’Automotive.

Tra i tanti programmi portati avanti uno dei più recenti riguarda il robot DINO, progetto cofinanziato dal Mise nell’ambito del primo bando di innovazione, ricerca industriale e sviluppo sperimentale del Competence Center Made. DINO è un cingolato di dimensioni ridotte (1 m di lunghezza per 70 cm di larghezza) che, grazie alla guida autonoma e alla sua dotazione di sensori, software, vision computing e realtà aumentata, consente di ottimizzare e velocizzare servizi pubblici e privati di scandaglio, rilevamento, diagnostica e monitoraggio del sottosuolo, soprattutto nelle aree a rischio.

Nel campo delle applicazioni web e mobile, Ud’Anet  ha realizzato Neuroblastomaweb, una piattaforma di comunicazione per i centri per la cura dei tumori neuroblastici periferici che si articola su tre livelli: un sito Internet pubblico con informazioni gestite dal centro di coordinamento e liberamente accessibili, una parte riservata ai medici iscritti al progetto, in cui è presente una gestione documentale e un forum interattivo e, infine, un’app per dispositivi mobili Apple e Android, scaricabile dai medici iscritti al progetto, che permette una comunicazione istantanea e lo scambio di documenti.

Nel settore dei serious game, infine, Ud’Anet, in partenariato con la Lisciani Giochi, ha portato avanti il progetto di ricerca e sviluppo denominato Sensing Robot, finanziato nell’ambito del POR FESR «Imprese e Competitività» 2014-2020 grazie al quale è stato realizzato un Robot giocattolo in grado di riconoscere gli stati emotivi dei bambini attraverso la rilevazione della temperatura cutanea. Come ha documentato l’autorevole rivista International Journal of Social Robotics in un apposito studio, questa metodologia, alternativa a quelle maggiormente utilizzate basate sul riconoscimento delle espressioni del viso, risulta sufficientemente affidabile e precisa da favorire un’interazione personalizzata e migliorata con il bambino.  Sono previsti ulteriori sviluppi in cui il Robot potrà essere usato in ambito ospedaliero e pediatrico, per il trattamento di disturbi dello spettro autistico o come ausilio per le categorie sociali svantaggiate (portatori di handicap).

Ud’Anet non si è fermata neanche durante il periodo della pandemia. Nel 2020 ha infatti ricevuto un finanziamento di 25 mila euro e uno di 85mila euro, rispettivamente garantiti al 100% e all’80% dal Fondo di garanzia per le Pmi, gestito da Mediocredito Centrale per conto del Ministero dello Sviluppo economico. “Il credito bancario garantito dal Fondo – ha affermato il suo presidente Christian Sciarretta – ha sostenuto gli investimenti aziendali in 2 progetti di ricerca e sviluppo in tema di intelligenza artificiale. Un progetto denominato “Comp4drone” in cui siamo impegnati nel realizzare un sistema di Intelligenza Artificiale per il riconoscimento delle malattie delle piante di ulivo attraverso l’impiego dei droni, con il coinvolgimenti di altri 30 partner internazionali, ed un progetto denominato “Liver’s Alive” in cui realizzeremo un sistema di AI per l’analisi  di immagini ecografiche di ultima generazione  e un set di biomarcatori per l’ elaborazione e sperimentazione di un nuovo e più efficace sistema diagnostico, precoce e non invasivo, delle patologie degenerative del fegato”.

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