Provate ad immaginare un mondo dove ogni luce trasmette e riceve informazioni. È il mondo del LiFi, sigla che sta per Light Fidelity, una tecnologia senza fili che, sfruttando la modulazione della luce LED emessa da appositi faretti, può sostituire o migliorare le tradizionali reti che utilizzano le radiofrequenze per comunicare. La novità sembra davvero interessante, ma una domanda sorge immediatamente: quali vantaggi offre una connessione LiFi rispetto a una WiFi? I possibili benefici ce li illustra Francesco Paolo Russo, trentunenne Ceo e fondatore di To Be Srl, la piccola impresa che ha sviluppato questa nuova tecnologia: la trasmissione dei dati è più veloce, la larghezza di banda è maggiore evitando saturazione e interferenze con altri dispositivi, la geolocalizzazione è più precisa (con margine di errore di soli 2 cm), la sicurezza nei confronti di attacchi hacker è maggiore perché la luce non può oltrepassare corpi solidi e può essere isolata all’interno di uno spazio chiuso. E da ultimo, ma non per importanza, l’utilizzo della luce abbatte in maniera importante l’inquinamento elettromagnetico da radiofrequenze indoor.
“To Be nasce nel 2016 come startup innovativa – ci racconta Russo – grazie ad un tweet che ha unito un gruppo di persone fra Latina e Cagliari. I primi quattro anni di attività li abbiamo impegnati nella ricerca e sviluppo di soluzioni LiFi e nella sperimentazione della tecnologia. Un importante traguardo è stato la realizzazione delle LiFi Zone nel Parco Archeologico di Pompei, grazie ad un partenariato pubblico-privato con la partecipazione del Ministero della Cultura e del CNR nell’ambito del progetto Smart@Pompei. Il 2020 e il 2021 sono stati anni fondamentali per l’evoluzione dell’azienda. Alcune delle soluzioni sviluppate sono uscite dalla fase sperimentale per entrare in quella della commercializzazione”.
In questo periodo To Be ha avuto accesso a due finanziamenti con la copertura del Fondo di garanzia per le Pmi, gestito da Mediocredito Centrale per conto del Ministero dello Sviluppo Economico: il primo di 20mila euro con garanzia al 100% nel 2021 e il secondo di 80mila euro con copertura all’80% a febbraio di questo anno. “Per noi – sostiene Russo – è stato fondamentale il supporto di MCC perché ci sta consentendo di far fronte alle esigenze di cash flow e investimenti programmati, in questo delicato periodo tra carenza di materie prime e aumento dei costi”.
LiFi Zone sono state già realizzate in alcune scuole e, in collaborazione con Infratel Italia del gruppo Invitalia, in alcuni musei dove, tramite le fotocamere degli smartphone, i visitatori di una mostra possono ricevere dati trasmessi attraverso i faretti al led che illuminano le sale per effettuare una visita guidata. Recentemente la tecnologia LiFi è stata implementata presso l’ospedale di Pozzuoli in collaborazione con la ASL Napoli 2 Nord. Caso molto interessante perché nelle strutture ospedaliere molte apparecchiature utilizzate in sala operatoria, nelle terapie intensive e in radiologia non consentono l’utilizzo di radiofrequenze e dunque di un comune impianto WiFi. La tecnologia realizzata da To Be può anche essere applicata negli uffici per mettere in rete tutti i computer aziendali (è sufficiente una chiavetta USB per farli dialogare con i faretti) e, in generale, in tutti quei contesti dove la stessa luce che illumina un ambiente può trasferire informazioni connesse alla posizione dell’utente. Si pensi a un negozio in cui la luce illumina uno articolo esposto e, contemporaneamente, trasmette allo smartphone del cliente tutte le informazioni utili per un suo eventuale acquisto.
“Più volte mi sono chiesto cosa sarebbe cambiato se avessimo avuto capitali propri da investire sin da subito. La nostra – conclude Russo – è la storia di una giovane azienda partita con tanto coraggio e determinazione ma senza risorse economiche. Ad oggi posso però dire che con le sole nostre forze, passo dopo passo, abbiamo realizzato importanti progetti collaborando con alcune delle maggiori istituzioni italiane e corporate multinazionali.”
