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kerubin fondo di garanzia

Kerubin, curarsi con una App

Curarsi con una App, invece che con un farmaco non è più fantascienza, ma frutto dei progressi della tecnologia in ambito medico. Rappresenta una nuova e dinamica possibilità di supporto alla cura in grado di migliorare l’efficacia terapeutica – ci racconta Giacomo Cartenì, fondatore dell’azienda Kerubin. – La nostra App nasce come Dispositivo Assistenziale, ma è pensato per diventare una vera e propria Terapia Digitale.”

Attenzione, non stiamo parlando di soluzioni mediche “alternative” che scaturiscono dallo scetticismo nei confronti della medicina ufficiale. Nulla a che fare, insomma, con “la fuga nell’irrazionale” di cui ci parlava il Censis lo scorso anno. Le Digital Therapeutics sono soluzioni tecnologiche clinicamente validate, pensate per integrare o potenzialmente sostituire le terapie tradizionali. Il dispositivo progettato da Kerubin, gratuito per tutti i pazienti, con la previsione futura di funzioni premium, viene “somministrato” al momento della visita dal team medico della struttura sanitaria pubblica o privata.

Non a caso tutto nasce da Giacomo Cartenì, già primario di Oncologia medica al Cardarelli di Napoli, che nei primi anni 2000 aveva ideato un call center di assistenza e monitoraggio per i pazienti. Nel 2019, conclusa la sua esperienza ospedaliera, decide di strutturare ulteriormente questo sistema sviluppando Kerubin attraverso la fondazione di una società Società Benefit.  Si tratta di una nuova tipologia di societaria, di derivazione americana, introdotta nel nostro ordinamento nel 2016, che integra nel proprio oggetto sociale sia lo scopo di lucro sia un beneficio sociale (il cosiddetto “beneficio comune”).

Nel caso di Kerubin ciò avvien attraverso un sistema di App, Web App e piattaforme interconnesse, già registrate come dispositivo medico presso il Ministero della Salute. L’App è dedicata al paziente e al caregiver per condividere con il medico i propri sintomi e ottenere un consiglio su cosa fare, in qualunque momento. L’App avvisa il team del medico curante in caso di necessità e assiste il paziente, ricordandogli come e quando assumere i farmaci che gli sono stati prescritti. Tutte queste informazioni, compresi gli esiti degli esami di laboratorio e la registrazione quotidiana dei parametri, confluiscono in un diario che il paziente ha sempre con sé sul suo smartphone e consultabile dal proprio medico e condivisibile con altri specialisti.

I dati provengono da questionari standardizzati somministrati ai pazienti, integrati con gli esiti degli esami di laboratorio e i parametri (inseriti autonomamente dal paziente), con i dati di aderenza al trattamento. È così possibile intercettare eventuali eventi avversi e di “gradarli”, fornendo consigli al paziente e un sistema di segnalazione in tempo reale per gli operatori sanitari di situazioni di attenzione.  I dispositivi permettono inoltre al medico e al paziente di comunicare tramite una chat dedicata all’interno delle App, fornendo supporto all’Azienda Sanitaria per una migliore assistenza al paziente cronico in cura domiciliare. “L’ambizione di Kerubin – sintetizza Cartenì – è quella di migliorare il livello di assistenza del paziente senza appesantire il lavoro del Team Medico.”

Per realizzare parte di questo ambizioso progetto, Kerubin ha utilizzato il Fondo di garanzia per le PMI, gestito da Mediocredito Centrale per conto del MISE, ottenendo nel 2020 un finanziamento di 200 mila euro garantito all’90% che ha permesso di implementare il dispositivo con nuove funzioni.

Ma le ambizioni dell’azienda non si fermano. “Il nostro obiettivo – prosegue Cartenì – è ottenere la certificazione come Terapia Digitale che richiede una procedura molto più complessa di quella prevista per i dispositivi medici. La terapia digitale si deve infatti focalizzare su una specifica patologia e su questa deve attivare la trafila canonica degli Studi Clinici, fino ad ottenere il riconoscimento da parte dell’ente regolatorio”.

Le soluzioni attualmente disponibili per le Digital Therapeutics sono limitate a specifici settori come, solo per fare un esempio, i videogiochi per il trattamento dei bambini affetti da disturbo da deficit di attenzione/iperattività. Nel prossimo futuro, però, la diffusione della tecnologia consentirà di allargare l’ambito di applicazione a patologie di ampia diffusione, coinvolgendo anche la popolazione anziana, oggi sempre più abituata all’utilizzo dello smartphone. E in questo futuro c’è anche Kerubin.

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