“Un’estensione di ben diciottomila ettari assolutamente deserta, priva di ogni forma di coltura, con rivi scorrenti in pieno regime anarchico, con oltre cinquanta, tra stagni e paludi adempienti da secoli alla triste funzione di fare di quella zona il regno della malaria”. La zona di Arborea appariva così all’ingegnere Giulio Dolcetta, prima della bonifica dell’area di cui fu egli stesso ideatore e realizzatore tra le due guerre mondiali. È davvero difficile riconoscere in questa descrizione l’attuale Arborea che, situata nella Sardegna centro occidentale in provincia di Oristano, vede la presenza di uno sviluppato sistema di moderne aziende agricole e zootecniche.
Uno dei protagonisti di questa trasformazione è stata la Cooperativa Assegnatari Etfas che nasce nel 1955 per poi cambiare nome in Cooperativa Produttori Arborea nel 2002. Con la riforma agraria del dopoguerra i contadini e agli allevatori della zona, molti dei quali emigrati dal Veneto, dal Friuli-Venezia Giulia e dall’Emilia Romagna durante il periodo della bonifica, da mezzadri diventano proprietari. La Produttori di Arborea si occupa da allora di gestire le attività che stanno a monte della produzione del latte, come la vendita delle materie prime per coltivare i terreni e dei prodotti per l’alimentazione degli animali. In pratica tutte le attività di programmazione agronomica e di assistenza tecnica per gli associati.
Ancora oggi, gli oltre 220 soci della cooperativa si dedicano principalmente all’allevamento dei bovini da latte: nella zona di Arborea si trova la grandissima parte dei 35 mila capi presenti in Sardegna. Ma si occupano anche di coltivazioni ortofrutticole e di allevamento di bovini da carne, di razza limousine, chorolaise, sardo-modicana, sardo-bruna e incroci frisoni-blu belga.
Negli ultimi dieci anni, però, per la Cooperativa c’è stata una svolta con la realizzazione di importanti investimenti che le hanno consentito di specializzarsi nella produzione di mangimi non solo per i bovini da latte ma anche per gli ovicaprini (in Sardegna ci sono circa 3 milioni di pecore più 500 mila capre, il 46% del parco ovicaprino italiano). Il tutto è iniziato con un piccolo mulino che oggi è diventato un vero e proprio mangimificio producendo lo scorso anno 30 mln di euro di fatturato sui 77 complessivi della Cooperativa. Quest’anno si prevede di arrivare a 82 milioni di fatturato complessivo con 32-33 milioni derivanti dalla produzione di mangimi.
Per ottenere questi risultati la Produttori di Arborea avrà bisogno di ulteriori investimenti che sta realizzando anche grazie alla partnership con Mediocredito Centrale. MCC, infatti, ha erogato alla Cooperativa un finanziamento di 2 milioni euro della durata di 7 con la garanzia al 70% del Fondo europeo degli investimenti nell’ambito del programma InvestEU Innovation&Digitalisation. L’operazione si avvale inoltre dei fondi messi a disposizione dalla Banca Europea per gli Investimenti per il sostegno a iniziative di sviluppo economico e innovazione tecnologica, evidenziando la rilevanza strategica del progetto per il territorio e l’interesse delle istituzioni europee nel promuoverlo.
Con le risorse messe a disposizione da Mediocredito Centrale, che si affiancano a un finanziamento agevolato di 3 milioni di Ismea, sarà realizzata una linea 4.0 di produzione di mangimi pellettati, vale a dire miscele di cereali fibre, integratori e altri componenti compresse in forma di piccoli cilindri (anche se, piccola curiosità, vengono chiamati cubetti e, per questo, la macchina è nota come cubettatrice). Nell’ambito del medesimo programma di investimenti saranno inoltre realizzati un sistema di robotizzazione per l’alimentazione degli animali e un impianto di ventilazione 4.0 per migliorare il benessere del bestiame. Sono previste, infine, opere di riqualificazione e innovazione della banchina del porto di Oristano di cui la Cooperativa ha ottenuto la concessione per facilitare l’approvvigionamento di tutte le materie prime che non è possibile acquistate direttamente in Sardegna. Bisogna infatti sottolineare che circa il 70% della spesa della Cooperativa per l’approvvigionamento è rivolta ai suppliers del territorio sardo. Una strategia che, oltre a puntare alla qualità delle materie prime, ha l’obiettivo di sostenere l’economia locale, riducendo l’impatto ambientale del trasporto merci.
Una forte componente green è presente in altri progetti che la Cooperativa sta realizzando nell’ambito del contratto di sviluppo della logistica alimentare gestito da Invitalia e dei contratti di filiera zootecnica e di filiera ortofrutta. È infatti prevista la realizzazione di un impianto fotovoltaico e di uno a biogas che utilizzerà la parte liquida degli scarti della macellazione, gli scarti cerealicoli e dell’ortofrutta, nonché i reflui zootecnici. La parte solida degli scarti da macellazione, invece, sarà utilizzata in un impianto 4.0 per la produzione di farine di carne destinate esclusivamente all’alimentazione di animali domestici.
La Cooperativa Produttori di Arborea ha in piedi un’articolata gamma di progetti per continuare a crescere nel prossimo futuro. Oggi, tra l’altro, sta lavorando per ampliare la rete distributiva in Sardegna: dagli attuali 8 punti vendita punta ad arrivare a 15-20. Ma i programmi a più lungo raggio prevedono anche di sbarcare nella penisola, soprattutto per commercializzare i mangimi nelle aree dove c’è forte presenza di ovicaprini.