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Antonelli San Marco Fondo di garanzia

Antonelli San Marco, vini con garanzia biologica

“La nostra attività, che è concentrata principalmente sulla produzione di vini a lungo invecchiamento, è complessa e prevede molti investimenti, molte scorte di prodotti e tempi di rientro molto lunghi. Per questo è necessario essere affiancati da istituti di credito che comprendano la specificità di queste imprese e l’esistenza di uno strumento come il Fondo di garanzia di MCC ben si inserisce in questo quadro”. Filippo Antonelli, ci descrive così l’attività della società agricola di cui è titolare, Antonelli San Marco.

I 192 ettari della sua tenuta, situati in una zona collinare del comune di Montefalco in Umbria prevalentemente coltivati a vigneti, hanno confini pressoché uguali a quelli definiti da un documento del XII secolo, conservato presso l’archivio vescovile, che descrive la tenuta appartenuta al Vescovo di Spoleto fino al XIX secolo. Nel 1883 Francesco Antonelli, avvocato di Spoleto, acquista la proprietà iniziando l’opera di trasformazione e ammodernamento degli impianti e delle colture. Filippo Antonelli è il primo della famiglia a dedicarsi esclusivamente all’agricoltura, interrompendo una tradizione di quattro generazioni di avvocati.

Tra i vini prodotti con l’etichetta Antonelli ci sono i DOC di Montefalco e Spoleto e il DOCG di Montefalco Sagrantino. Un vino, quest’ultimo, di cui le prime fonti documentali risalgono al XVI secolo anche se la sua denominazione potrebbe rimandare a un’origine ancora più antica: Sagrantino, infatti, sembra derivi dal latino sacer, “vino sacro” destinato al consumo durante le feste della tradizione cristiana. Oggi questo vino ha perso il suo attributo di sacralità, ma in compenso ha acquisito quello di prodotto biologico. Antonelli San Marco, infatti, è un’azienda certificata bio dal 2012.

Lavorare in biologico – ci racconta Antonelli – significa pensare al vigneto come ad un ecosistema vitale in cui tutti gli elementi che lo compongono sono in equilibrio tra loro. Questo risultato è possibile stimolando la vitalità del terreno e migliorandone la qualità, favorendo l’autoregolazione delle singole piante e riducendo gli apporti esterni. È un percorso lento, i cui frutti non saranno immediati, ma la pazienza non ci manca, visto che da oltre 130 anni la nostra famiglia coltiva i vigneti di San Marco”.

Salubrità del prodotto e rispetto dell’ambiente, dunque, ma anche vigneti che possono esprimere al meglio le loro specificità per una produzione concentrata principalmente su quattro varietà autoctone di uva: due a bacca bianca, Grechetto e Trebbiano Spoletino, e due a bacca rossa, Sangiovese e Sagrantino. Dopo la raccolta effettuata a mano, la produzione vera e propria del vino vene effettuata nella cantina costruita sottoterra, proprio sotto l’antica casa padronale, per limitare l’impatto ambientale e per sviluppare la vinificazione per caduta, cioè senza l’uso di pompe che danneggerebbero l’integrità delle bucce, ma sfruttando solo la forza di gravità.

Per produrre vino servono però altri tipi di liquidi. Per questo l’azienda ha effettuata tra il 2020 e il 2021 cinque operazioni per complessivi 836mila euro con copertura all’80% del Fondo di garanzia, gestito da Mediocredito Centrale per conto del Ministero dello Sviluppo economico, approfittando dell’apertura al settore agricolo di questo strumento agevolativo inaugurata durante il periodo dell’emergenza sanitaria. “A seguito della pandemia da Covid – ci spiega Antonelli – si è ricorsi a questo strumento soprattutto per sostituire linee di credito di anticipo fatture e scoperti di conto corrente che male si addicono all’attività agricola vitivinicola, specialmente in un periodo come quello della pandemia in cui non si emettevano fatture e quindi era impossibile anticiparle; le operazioni hanno dato anche respiro finanziario in quanto il pagamento delle rate è iniziato nel corso del 2022”.

Con 35 dipendenti l’attuale produzione annua ammonta a circa 430.000 bottiglie, per un fatturato di 3 milioni di cui il 25% derivante dall’export. Prodotti che, insieme ad altre specialità umbre, possono essere apprezzati direttamente in loco perché l’azienda offre anche ospitalità enoturistica nell’antico Casale Satriano.

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